QUALI INFORMAZIONI POSSIAMO OTTENERE DALLE ETICHETTE DEGLI ALIMENTI?
- Le etichette degli alimenti sono la “carta d’identità del prodotto”.
- Investire il nostro tempo nella lettura delle etichette può aiutarci a seguire una dieta sana ed equilibrata.
- Mentre alcune informazioni sono volontarie, altre sono invece da riportare obbligatoriamente.
- Ci sono delle differenze tra data di scadenza e termine minimo di conservazione.
- Nella lista degli ingredienti gli allergeni sono evidenziati graficamente per agevolare la loro visualizzazione.
- Nella tabella nutrizionale ritroviamo il contenuto calorico e i nutrienti del prodotto.
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Le etichette degli alimenti sono degli strumenti fondamentali poiché ci permettono di scegliere e selezionare i prodotti in modo consapevole.
Dal momento che le caratteristiche dei cibi che acquistiamo condizionano la qualità della nostra dieta, leggere, ma soprattutto comprendere, le etichette degli alimenti è di fondamentale importanza.
Ragazze, siete curiose di capire quali informazioni ci danno le etichette degli alimenti? Allora questo è il post adatto a voi! Siete pronte? Iniziamo subito!
LE ETICHETTE DEGLI ALIMENTI: COSA DICE LA NORMATIVA?
La normativa in materia di etichettatura alimentare stabilisce che con il termine “etichetta” si fa riferimento a: “qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno, immagine o altra rappresentazione grafica scritto, stampato, stampigliato, marchiato, impresso in rilievo o a impronta sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore”.
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LE ETICHETTE DEVONO ESSERE PRESENTI IN TUTTI GLI ALIMENTI?
Determinate informazioni relative alle etichette devono essere presenti in tutti gli alimenti. Ci sono, però, alcune eccezioni come nel caso della dichiarazione nutrizionale che è obbligatoria per la maggior parte dei prodotti con l’esclusione delle acque minerali gasate e/o aromatizzate, le spezie e piante aromatiche, sale ed edulcoranti.
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QUALI INFORMAZIONI NON POSSONO MANCARE NELLE ETICHETTE DEGLI ALIMENTI
Nelle etichette degli alimenti ci sono alcune informazioni obbligatorie che non possono mancare.
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Queste sono:
- Denominazione dell’alimento;
- Elenco degli ingredienti;
- Qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico che provochi allergie o intolleranze utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma alterata;
- Quantità di alcuni ingredienti o categorie di ingredienti;
- Quantità netta dell’alimento;
- Termine minimo di conservazione o la data di scadenza;
- Condizioni particolari di conservazione o d’uso;
- Nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare;
- Paese d’origine o il luogo di provenienza;
- Istruzioni per l’uso, quando l’omissione rende difficoltoso un utilizzo adeguato dell’alimento;
- Titolo alcolimetrico volumico effettivo per le bevande che contengono più del 1,2% di alcol in volume;
- Dichiarazione nutrizionale.
LA DENOMINAZIONE DELL’ALIMENTO
La denominazione dell’alimento non è altro che il nome con cui il prodotto è commercializzato a cui deve essere aggiunta l’indicazione dello stato fisico in cui si trova e l’eventuale specifico trattamento subito.
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Ad esempio, potremmo ritrovare l’indicazione “surgelato”, “ricongelato”, “liofilizzato” e così via.
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Un’informazione molto importante in tutti quei casi in cui la sua omissione potrebbe indurci in errore, evitando così di farci ritrovare con un prodotto che, in realtà, non corrisponde a quello che ci aspettavamo.
L’ELENCO DEGLI INGREDIENTI
L’elenco degli ingredienti consiste nella lista di tutte le sostanze utilizzate per la realizzazione del prodotto. Gli ingredienti sono riportati in ordine di peso decrescente, perciò da quello presente in misura maggiore a quello presente in misura minore.
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GLI INGREDIENTI SONO RIPORTATI IN ORDINE DECRESCENTE
Per consentire un’individuazione più rapida e semplice, gli eventuali allergeni sono evidenziati graficamente. Questi possono essere riportati in grassetto oppure sottolineati così da saltare all’occhio rispetto agli altri ingredienti ed agevolare la loro visualizzazione.
Sicuramente un fattore molto importante per chi soffre di intolleranze e allergie alimentari.
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Facendo riferimento agli oli ed i grassi, in passato era sufficiente riportare nella lista degli ingredienti “oli vegetali” o “grassi vegetali”. Invece, attualmente, è necessario fare riferimento all’origine specifica di queste sostanze scrivendo, ad esempio, olio di palma, olio di cocco e via dicendo.
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Un altro punto importante è che, se un prodotto pone l’attenzione su un particolare ingrediente attraverso immagini, rappresentazioni grafiche o parole, diventa obbligatorio riportarne la percentuale.
Credits: Foto di Pexels | Polina Tankilevitch
Grazie a questa informazione possiamo valutare il quantitativo di quell’ingrediente nella preparazione e confrontare tra di loro i prodotti.
Nella scelta di una crema spalmabile alle nocciole, se siamo interessate al quantitativo di frutta secca, possiamo così verificare quella che ne contiene la percentuale maggiore. Lo stesso discorso per la percentuale di fragola o di un altro frutto in uno yogurt che fa riferimento in qualche modo a questo ingrediente.
TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE E DATA DI SCADENZA
La data di scadenza ed il termine minimo di conservazione non sono la stessa cosa, conoscere la loro differenza permette di evitare gli sprechi alimentari.
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Il termine minimo di conservazione è accompagnato alla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”.
Si ritrova in quelli alimenti che possono essere conservati più a lungo. Fino alla data indicata, rispettando le corrette condizioni di conservazione, il prodotto manterrà le sue proprietà specifiche. Tuttavia, oltre quella data l’alimento può subire delle alterazioni rispetto alle sue caratteristiche organolettiche come sapore e odore, ma il suo consumo non rappresenta un rischio per la salute.
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Il discorso è diverso per quanto riguarda la data di scadenza che si ritrova, invece, in quei prodotti facilmente deperibili che dal punto di vista microbiologico dopo poco tempo possono costituire un pericolo. La data di scadenza è indicata con la dicitura “da consumarsi entro” e rappresenta il limite oltre cui il prodotto non può essere consumato in sicurezza.